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Accertamento IMU: che fare ?

19/02/2020

Per l'Imu questo è l'anno del svolta con la possibilità per i Comuni di ridefinire le aliquote, prevedere agevolazioni per i pagamenti, e introdurre regole proprie. Nel frattempo, però stanno arrivando gli avvisi di accertamento per i mancati pagamenti degli anni precedenti. Ecco tutto quello che c'è da sapere quando arriva un atto di questo genere e come evitare di pagare quando il Comune sbaglia

RAVVEDIMENTO E ACCERTAMENTO

La legge di Bilancio per il 2020 ha ampliato le possibilità per i contribuenti di mettersi in regola in caso di mancato pagamento anche di Imu e Tasi, ricorrendo al cosiddetto “ravvedimento lungo”, ossia alla possibilità di regolarizzare entro il termine di accertamento (cinque anni), pagando sanzioni ridotte. Spetta a chi decide di regolarizzare fare i calcoli e applicare le sanzioni che sono tanto più basse quanto prima si paga.
Il ravvedimento però è possibile solo fino al momento dell'arrivo dell'atto di accertamento, vale a dire l'atto con il quale il Comune richiede il pagamento dell'imposta a suo tempo non versata. Quando questo atto arriva ci sono solo due possibilità: contestare la richiesta del Comune ricorrendo all'autotutela se si è già pagato o se il Comune ha commesso degli errori, oppure pagare l'imposta non versata e le relative sanzioni.

COSA C'E' NELL' ATTO

L'avviso di accertamento contiene le seguenti indicazioni:
 - l'ammontare delle somme dovute comprensive di interessi e sanzioni;
-  l’ufficio presso il quale è possibile ottenere informazioni e il responsabile del procedimento;

-  le modalità e il termine del pagamento;

-  l'organo presso il quale è possibile impugnare l'atto;
-  le modalità per presentare il ricorso in autotutela.
Quanto all'ammontare delle sanzioni, la legge, ossia 'art. 13 del decreto legislativo 471/1997, prevede l'applicazione di un importo pari al 30% in caso di mancato pagamento, in tutto o in parte dell'imposta dovuta. Per le imposte locali non è prevista alcuna possibilità di riduzione automatica, lasciando al Comune la scelta. In caso di approvazione di un regolamento comunale in materia, il riferimento è riportato nell'atto, e il modello F24 allegato già contiene l'ammontare della sanzione in misura ridotta. 
Con le novità introdotte dalla manovra 2020, il ravvedimento per l'Imu è  previsto per legge anche per i tributi locali, mentre il taglio delle sanzioni sull'atto resta sempre a discrezione dei Comuni, in base a quanto previsto dalla riforma dell'accertamento delle imposte locali.

IL RICORSO IN AUTOTUTELA

Se il pagamento non è dovuto all'arrivo dell'accertamento c'è la possibilità fare ricorso in autotutela. Questo è possibile in caso di:
-  errore di persona o di soggetto tenuto a pagare l'imposta;
-  errore di calcolo;
-  errore sul presupposto dell'imposta;
-  doppia imposizione;
-  pagamenti regolarmente eseguiti;
-  diritto a detrazioni o agevolazioni non considerate;
-  in caso di prescrizione.
Questa scatta solo se l'atto viene inviato oltre il termine di cinque anni successivi alla data del mancato pagamento. Per i termini in base alla legge fa testo la data di consegna della raccomandata alle Poste e non la data di ricevimento da parte del destinatario.
Il ricorso va presentato in carta semplice secondo le modalità indicate nell'atto. Al documento vanno allegate tutte le pezze d'appoggio, ad esempio le copie dei pagamenti o gli atti catastali dai quali risultano altri soggetti tenuti a pagare e così via.
In caso di dubbi, comunque, conviene sempre rivolgersi direttamente al responsabile del procedimento.

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